La china scivolosa della democrazia

di Giuseppe Carta

Molti sono gli esempi per descrivere la deriva del sistema definito più sicuro di governo.

Farò uno sforzo per evitare nomi e luoghi, grandi e piccoli, per vedere il fenomeno nel suo carattere.

Sto usando uno strumento fantastico quanto pericoloso: il web.

Scrivo metto in rete o nel cestino, dipende.

Una rete il WEB fitta, immensa, con le mille idee ed un cestino immenso per le mille idee.

Spesso le stesse travasano dall’una all’altra, causa è il fattore tempo.

Usa e getta, il buono e il cattivo pensiero si incontreranno senza riconoscersi perché la memoria in questo meraviglioso e nuovo etere è brevissimo.

Frasi del secolo passato, terribili o felici venivano scolpite, per fissare disfatte o conquiste.

Uomini dalle poche parole incidevano il pensiero dei molti e sempre per dare un obiettivo: azioni per una supremazia di rigore ad ogni costo o per la libertà da questa.

Il bene ed il male secondo i punti di vista.

Ecco che echeggiavano frasi come lacrime, sudore e sangue ma la libertà finale: la vittoria della democrazia.

Non che oggi non ci sia sudore e sangue senza libertà.

Siamo circondati da sofferenza e soprusi e spesso si confondono gli uni con gli altri.

I grandi arbitri non controllano più il gioco osteggiandosi tra loro in sterili riti inascoltati o incapaci di incidere sui cento e più focolai, accesi nel tempo…..

Cosa sta succedendo?

Fin dal piccolo e pacifico villaggio chi deve guidare perché eletto capisce che maggiormente ci si distacca dalla cultura e dalla conoscenza bisogna impregnarsi di ciò.

Il gregge guida il pastore. E così fino ai massimi sistemi.

Nel mondo libero la libertà sta soffocando se stessa.

L’ideologia è un tappeto consunto dove tutti camminano guardando ad altro ma soprattutto scrutando le opportunità di consenso, per cavalcarle solo il tempo necessario di emergere, per seguire il gregge, quello più grosso nei pascoli più ricchi, possibilmente.

Democrazia nomade.

La capra che non sa brucare come la pecora e quindi guida il nomade pastore verso nuovi germogli in aree sempre più grandi, il deserto avanza.

Difficile o quasi impossibile organizzare un vantaggioso utilizzo delle risorse del nomade camaleonte della politica.

Conosciamo l’evoluzione dell’arte le figure religiose abbellivano e conquistavano I fedeli, quelle del potere le gesta dei condottieri o dei sovrani, poi il mercato ha portato a creare opero d’ingegno notevole che ornano le gallerie e che fanno nuova e preziosa cultura fino a quando il prezioso ha spodestato il bello riuscendo a condizionare la cultura e il famoso o il raro sono I valori cercati.

E questo come evolverà?