Una libera riflessione sulla nostra casa comune
La manutenzione è un’attività che deve essere pianificata fin dal progetto, nei minimi dettagli. Infatti, i grandi architetti, quelli veri, progettano in maniera che l’opera resista nel tempo, e per durare deve essere prevista una puntuale manutenzione affinché possa preservarla il più possibile per farla usufruire agli eredi, mantenendo invariato il valore.
Sennò si costruiscano le Piramidi …. per l’eternità dei Faraoni morti.
L’ambizioso, quanto necessario, progetto della Casa degli europei, fin dall’inizio, non ha tenuto conto della manutenzione necessaria e altresì delle fondamenta da prevedere al fine di doverla ampliare per le esigenze future, per i nuovi comproprietari che oggi presenti pretendono, pur da ultimi entrati, tutto il meglio, senza sconti, a rischio il non pagare il condominio.
Abbiamo avuto effettivamente Progettisti importanti, rispettosi e consapevoli dell’opera che si doveva costruire e in particolare ciò che non si doveva fare, con una grande visione.
I capitolati furono il parto di menti di grande livello, gli architetti e ingegneri erano migliori che si potessero trovare.
La volontà e il coraggio, però, erano tali da realizzare l’opera tralasciando di prevedere la durata nel tempo, quindi senza impostare un vero programma di sana e attenta conservazione, con un chiaro capitolato da far rispettare nel tempo.
Il passato, anzi, i molti passati che il nostro Continente ha vissuto, e soprattutto sofferto, non dovevano certo essere d’intralcio alla nuova Opera in alcun modo, meglio attutirli, spesso con troppa indulgenza, dimenticando errori ed orrori, per una buona nuova convivenza.
Il nostro edificio è stato disegnato con solide basi, infatti, il progetto regge per qualità e bellezza.
Per contro il “condominio opposto” con il passar del tempo si è sgretolato, fisicamente e socialmente, perché senza un disegno di qualità, senza alcuna base comune, concepito su idee puramente tecniche e teoriche, dimenticando la cosa più importante: l’uomo.
Intanto lo scorrere del tempo affievolisce e distrae dalle ragioni che ci hanno portato ad essere oggi assieme.
Le stagioni passano con mutevole varietà, venti costanti soffiano dall’ovest, il clima cambia e nuovi elementi tendono ad invecchiare una struttura, che ormai si regge solo sulle onerose regole che amministrano il condominio, manca la manutenzione e una vigilanza che difenda i beni comuni, il rischio del collasso incomincia a profilarsi, in un momento nel quale i condomini, che hanno ereditato l’edificio, si preoccupano più di preservare le loro tasche ponendosi la domanda se quanto dispongono è sufficiente , per comprarsi una piccola villetta a schiera , in una lontana periferia, sociale e morale….
Il pensiero vuole essere libero da numeri, perché a volte ne è la vittima.